Mostre
02/12/2010
“L’OCCHIO DE L’AQUILA”
Categoria: MostreDomenica 12 dicembre
Dal terremoto ad oggi: L’Aquila raccontata dalle immagini dei tre fotografi aquilani
Antonio Di Cecco, Danilo Balducci e Marco D’Antonio
"La fotografia non è solo un documento, ma anche una valutazione del mondo"
Susan Sontag, Sulla fotografia
Per inaugurare la propria programmazione culturale dedicata al linguaggio fotografico, Laboratori Visivi
presenta il suo primo evento, "L'occhio de L'Aquila",
che si svolgerà il 12 dicembre alle ore 18 presso s.t. foto libreria galleria, in Via degli Ombrellari 25, a Roma.
L’incontro, patrocinato dall’Assessorato alla Cultura de L’Aquila, vedrà come p
rotagonisti i tre fotografi aquilani Antonio Di Cecco,
Danilo Balducci e Marco D’Antonio ed è stato realizzato in collaborazione
con s.t. foto libreria galleria che lo scorso ottobre ha curato e ospitato la mostra
di Antonio Di Cecco “Junkspace. Uno sguardo sul territorio aquilano” riguardante il
piano “c.a.s.e.”, presentata al Festival Internazionale di Fotografia di Roma.
L’evento mira a stimolare, a più di un anno di distanza dal sisma che colpì la città
de L'Aquila, una riflessione sulla capacità dello strumento fotografico non solo
di documentare storicamente e socialmente gli eventi, ma anche di ”valutarli”
attraverso lo sguardo personale e partecipativo del fotografo.
I tre fotografi saranno al centro di un dibattito, moderato dal giornalista di
Repubblica Tv, Francesco Fasiolo, che fornirà le informazioni necessarie alla c
omprensione dello scenario nel quale le immagini sono state realizzate e
del ruol del fotografo in quanto testimone degli eventi, ma soprattutto in
quanto professionista che osserva e “partecipa” alla realtà in cui vive.
I fotografi de "L'occhio de L'Aquila" offriranno al pubblico la possibilità di
conoscere un territorio e la sua storia attraverso una testimonianza “privilegiata”,
che non si esaurisce nell'immediata riconoscibilità del contenuto delle loro immagini,
ma implica una visione del mondo e un'esperienza di vita diversa da tutti coloro che L'Aquila
l'hanno vissuta solo al momento ella catastrofe. L’Aquila per i tre fotografi non è
infatti solo parte del proprio presente,
ma anche del proprio passato e del proprio futuro, poiché essi appartengono
a quel territorio quanto quel territorio
appartiene alle loro vite.
L’ingresso è gratuito
