La galleria Fonti è lieta di presentare “the Endless Column and Narcolepsy”, seconda mostra personale di Michel Auder a Napoli. La mostra si compone di due video: Narcolepsy, proiettato nella seconda stanza della galleria, e Endless Column, nella prima stanza. Nell’ufficio della galleria saranno esposte due selezioni di fotografie, una tratta dai video Narcolepsy e Endless Column, un’altra dall’archivio dell’artista.

Nel corso degli anni, Michel Auder ha girato migliaia di ore di video e l’uso apparentemente inesauribile del video comunica l’impressione di un’infinita registrazione del reale che cancella i confini tra esperienza, memoria e rappresentazione. Il risultato è una particolare riflessione sul modo in cui le tecnologie della rappresentazione mediano le storie collettive e individuali. L’archivio di materiale girato, che Auder ha accumulato e continua ad accumulare, costituisce la fonte per la creazione di opere a sé stanti, la cui durata può variare da pochi minuti a diverse ore. Con il trascorrere del tempo, alcune situazioni, persone, immagini sono rivisitate, modificate ed estratte dall’archivio. Le cronache, pertanto, mutano necessariamente nel tempo. Questo processo di recupero del ricordo non riguarda la riproposizione del passato, ma la sua ri-narrazione e i processi della memoria: osservare dal presente momenti del passato e ricercare un modo per raccontare storie, per comunicare.

Il video Narcolepsy si compone di molteplici livelli di immagini sovrapposte che ruotano attorno alla figura di una giovane donna addormentata che fa da sfondo a immagini irreali di lupi, conigli, acqua e bambini. L’opera è realizzata con dodici livelli sonori e con immagini a bassa risoluzione che richiamano il girato in Super 8.
«Narcolepsy rientra nel genere d’avanguardia film-come-sogno, ma nessun altro paesaggio irreale cinematografico presente in film o video riesce ad essere simile o a mescolare l’intensità e l’effimero in maniera così inquietante»1.

Il video Endless Column, è un enorme collage di oltre mille immagini scattate da Auder con il proprio telefono cellulare. Il flusso senza fine di fotografie è scandito dal suono prodotto da una tastiera per computer che l’artista usa come se fosse un pianoforte, creando così una musica astratta che segue le immagini. Stilisticamente, Auder non è tanto interessato a catturare gli eventi, quanto alla rivelazione di essi, così che il soggetto di una data situazione possa esprimersi inconsapevolmente attraverso i numerosi dettagli del contesto in cui viene ripreso.

Inaugurazione 10 marzo 2011 ore 19.30
dal 10 marzo 2011 al 16 aprile 2011
dal martedì al sabato ore 11 - 14 / 16 - 20